Giuseppe Mirigliano ha
avuto una carriera piuttosto lunga di Pittore, molto dedito
alla sua Arte, ma riservato ed appartato nel lavoro,
svoltosi sempre in parallelo con la sua attività di studioso
e di scienziato, che gli procurò pure cospicue benemerenze e
successi.
Esponente tipico e
convinto della sua estrazione culturale, restò nel grande
alveo di una tradizione consolidata e vissuta con assoluta
convinzione e consequenzialità.
Fu un Artista dalla mano
solida
e dalla capacità
disegnativa netta e molto coltivata.
Ebbe una tendenza
naturale a “scolpire” la forma,
dando
evidenza alla rappresentazione.
Per tutta la sua vita
artistica non perse mai quello sguardo penetrante ed
affettuoso che gli fece vedere le persone, le cose ed i
paesaggi con assoluta chiarezza di idee.
È evidente come abbia
avuto un amore sviscerato per la propria Arte ed il proprio
talento, ma senza alcuna presunzione e, soprattutto, senza
alcun intellettualismo.
È immerso nella materia
pittorica con quella foga e, contestualmente, con quell’elegante
controllo emotivo e sentimentale che caratterizzano la
Scuola Napoletana, cui egli, calabrese di nascita, aderì
senza esitazione, restandovi fedele fino alla fine.
Ne emerge una nobile
figura di Artista e per la sua piena riscoperta i tempi
sembrano essere maturi, oggi che tanti pregiudizi sono stati
superati ed è possibile riesaminare, con occhi nuovi,
Artisti a noi vicinissimi, ma la cui parabola è ormai
perfettamente definita e tale da poterne circoscrivere con
precisione il posto che loro compete
nell’ambito più vasto dell’Arte italiana del Novecento.
Per Mirigliano questo
oggi è possibile ed il riesame complessivo delle sue opere
attesta il livello di interesse che l’Artista merita nel
nostro tempo.
Roma, ottobre 2002. Prof.
Claudio Massimo Strinati
Sovrintendente Speciale
per il Polo Museale Romano |